Il sole splende sul Mugello, la terza edizione del Campionato Italiano di Velocità è iniziata nelle migliori condizioni qua nella mitica pista del Cavallino. I motori ruggiscono e i piloti sono carichi, vediamo che la situazione al circuito è perfetta, i paddock sono pieni e l’entusiasmo è alle stelle, si registra che il numero dei piloti sia salito a 215 ed è in continuo aumento. Si prevede che nella prossima edizione di Coppa Italia del 3 Luglio ci sarà ancora più affluenza di piloti, intorno ai 400 partecipanti. Questo rappresenta un vero e proprio successo, si prospettano gare interessanti e soprattutto molto competitive. Andiamo così ad intervistare Simone Folgori, responsabile eventi della Federazione Motociclistica Italiana.
Questa magnifica giornata, ricca di entusiasmo e di tante presenze è anche merito vostro, ci parli della vostra organizzazione FMI?
Sì, siamo soddisfatti del lavoro che siamo facendo in questo weekend di gare e ci stiamo impegnando tanto per continuare in questa direzione. Federmoto è composta da due anime, la prima riguarda l’organizzazione e la gestione di tutto il campionato, dalla parte sportiva fino a quella di comunicazione e marketing; mentre la seconda è più tecnica ed è indirizzata alla preparazione dei Talenti Azzurri, quindi finalizzata alla crescita e al miglioramento dei giovani piloti emergenti. Infatti, il nostro progetto comprende venticinque piloti, dai dieci ai diciotto anni, e li accompagniamo in una crescita tecnica dai campionati nazionali fino a quelli mondiali. A livello nazionale ci occupiamo di preMoto3, Moto3 e SS300 con giovani emergenti come Guido Pini, Matteo Vannucci e molti altri; mentre a livello mondiale abbiamo nella Moto3, Bertelle e Surra, nel Mondiale Junior, Lunetta e Farioli, nella SBK, Patacca, e molti altri piloti talentuosi che accompagniamo in tutta la loro crescita fino all’esordio nel Mondiale. È una vera e propria scuola di formazione la nostra, da dove sono usciti piloti oggi in MotoGP, come Luca Marini e Fabio Di Giannantonio.
Secondo lei si può parlare di un futuro campione nei prossimi anni?
Abbiamo tantissimi prospetti che riguardano piloti di una fascia di età dai dodici ai sedici anni, quindi una fascia generazionale estremamente giovane e in continua evoluzione di apprendimento e di capacità tecnica. È difficile trarre delle stime su chi sarà il futuro campione della Motogp, poiché sono tante le variabili prese in considerazione, abbiamo piloti che ottengono risultati importanti fino ai sedici anni e poi non danno più quel rendimento necessario per poter sfondare. L’ aspetto fondamentale da prendere in considerazione per definire i meriti di un pilota è la costanza nel conquistare i risultati desiderati nel lungo periodo, proprio per questo bisogna trovare un equilibrio tra il tempo necessario a farli crescere e risultati attesi
che portano avanti.
Ci può fare un’analisi sull’andamento delle gare di questo weekend CIV?
Questo fine settimana di gare si delinea in maniera molto interessante, perchè abbiamo piloti molto veloci, gare con tantissimo equilibrio che si definiscono quasi sempre all’ultimo giro e una grande opportunità per tutti di provare a vincere. Questo evidenzia il fatto che alla base c’è un’idea sportiva corretta, che possa rendere la competizione molto equilibrata e con poche differenze di prestazioni tra i vari team.
Guardando alla MotoGP, quali sono le sue considerazione sul Mondiale 2022? E che ruolo abbiamo noi italiani?
Sicuramente non ci annoiamo, è un campionato interessante, con piloti italiani velocissimi in tutte le categorie, come Bagniaia, Foggia e Bastainini, quindi l’Italia è sicuramente protagonista. Ovviamente in questo sport vince uno solo quindi bisogna vedere e sperare nei nostri campioni.